Progetto Educativo
Ultima modifica 31 marzo 2021
Progetto Educativo
ASILO NIDO
PROGETTO EDUCATIVO
ANNO 2020-2021
Il Progetto Educativo dell’Asilo Nido, è uno strumento attraverso il quale il Comune di Marostica intende rendere trasparenti e leggibili valori condivisi, finalità e caratteristiche della propria offerta formativa con le scelte culturali e pedagogiche che la ispirano . E’ il frutto del lavoro di gruppo del personale operante nel Nido, che ha il compito di predisporre ed organizzare gli strumenti, i pensieri e le conoscenze per favorire le relazioni tra i tre principali soggetti del Nido: bambino – educatore – genitori , senza trascurare le relazioni con il “territorio” e con le varie agenzie socio-educative, mettendo in contatto i bambini con il territorio in cui vivono, e viceversa far conoscere il Nido alle Associazioni e alle molteplici strutture culturali, educative e sociali, operanti nel territorio Comunale. E’ un servizio che prima di altri entra in relazione con le famiglie, ne conosce gli aspetti più delicati, le ansie e le preoccupazioni di chi si trova alle prese con un bambino piccolo e ha bisogno di essere aiutato nei compiti genitoriali; per questo il Nido, deve continuamente “cambiare pelle”, e cioè modularsi e trasformarsi per meglio adattarsi alle nuove generazioni di famiglie con poco tempo da dedicare ai figli, con orari e tempi di vita e di lavoro che spesso non coincidono, con reti parentaliche sempre più vengono a mancare, e con una solitudine educante che non dà regole perché poi sarebbe complesso farle rispettare. Di fondamentale importanza risulta definire nel progetto gli obiettivi educativi e didattici che accompagneranno il lavorare con e per i bambini in modo che le scelte metodologiche condivise nella Equipe degli educatori illustri una progettazione educativa che possa far comprendere quello
che è lo stile educativo del servizio.
PRINCIPI FONDAMENTALI A CUI IL NIDO ISPIRA LA PROPRIA ATTIVITA’
LA NOSTRA IMMAGINE DI BAMBINO
I bambini sono individui capaci , costruttivi e interattivi, orientati al protagonismo e capaci di scegliere, provare e perseguire risultati. La nostra ipotesi va in direzione di un bambino competente, di un bambino desideroso di conoscere, desideroso di scambi costruttivi; scambi come curiosità, sapere, piacere e ricerca. Un bambino quindi che produce cambiamenti, che genera e confronta opinioni, che produce sapere e cultura, che possiede enormi capacità comunicative se si sta ad ascoltare. Il bambino apprende e cresce nelle relazioni con gli altri partecipando con la famiglia fin da piccolissimo alla comunità in modo attivo. In questo senso è un bambino protagonista nell’organizzazione della sua identità, delle sue autonomie e competenze, attraverso relazioni ed interazioni con l’altro da sé ( coetanei, adulti, contesti). Guardiamo a un bambino come a unsoggetto predisposto naturalmente all’esplorazione, alla scoperta e alla comunicazione, dotato di potenzialità e di disponibilità ad apprendere, curioso, ricco fin dalla nascita.
LA VALORIZZAZIONE DEI MOLTEPLICI LINGUAGGI DEL BAMBINO
Nel presupposto che il bambino nasca con “cento linguaggi”, diventa compito prioritario dell’adulto ascoltarli, riconoscerli, valorizzarli favorendo situazioni in cui possano emergere molteplici potenzialità. L’atelier inteso come “laboratorio del fare” accoglie in modo permanente non solo linguaggi grafici, pittorici, manipolativi, ma anche quelli del corpo legati al movimento, alla comunicazione verbale e non verbale, ai linguaggi iconici, logici, scientifici, naturali, etici, multimediali, pensando sempre ad un bambino che conosce con tutto se stesso.
LA VALORIZZAZIONE DELLO SPAZIO
Lo spazio ,inteso come terzo educatore, diventa elemento costitutivo della formazione del pensiero. La scelta di allestire gli ambienti per luoghi va a sostenere, incuriosire, motivare e rafforzare il percorso di apprendimento individuale e sociale. Gli atelier e i vari centri di interesse presenti al nido diventano quindi un contesto di apprendimenti e conoscenze. I molteplici materiali utilizzatidevono saper promuovere e sollecitare intrecci, progetti, ricerche ed espressioni.
LAVORARE PER PROGETTI
L’organizzazione delle proposte fatte ai bambini e alle bambine del nido, aderisce ad un metodo di lavoro per progetti, che consente incontri ed esperienze diversificate per sviluppare e sostenere tutti i “linguaggi”: grafico, costruttivo, simbolico, teatrale, psicomotorio. Lavorare per progetti significa valorizzare tutte le competenze di cui sono portatori i bambini . Grande rilievo hanno all’interno del nostro progetto le attività di Atelier inteso come luogo dell’espressività dei linguaggi non formali.
IL COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE
Il dialogo con le famiglie è un elemento importante del progetto educativo del nido. La relazione tra bambini, genitori e insegnanti prende vita e si rafforza nello scambio, nel dialogo e nel confronto di idee. Il nido infatti si connota come luogo di comunicazione e socialità. Vuole inoltre essere spazio di accoglienza per vivere e condividere un percorso di crescita individuale e collettiva. Il nido in quanto spazio educativo deve fondarsi su un rapporto di corresponsabilità nell’educazione dei bambini riconoscendo il ruolo attivo e responsabile di ogni famiglia all’educazione dei propri figli. Dare spazio al contributo di ogni singolo individuo che assieme al proprio bambino vive l’esperienza del nido, significa riconoscergli il diritto di sentirsi parte di una comunità che cresce nello scambio e nel confronto.
IL VALORE DELLA DOCUMENTAZIONE
Riteniamo importante e significativo restituire ai genitori ciò che accadde quotidianamente al nido. Per fare questo abbiamo individuato una serie di bacheche informative e pannellature, annualmente aggiornate, contenenti alcuni elaborati che servono come strumenti comunicativi.
· Progetto di sezione e intersezione disponibile per i genitori;
· Foglio giornaliero: restituisce la giornata del bambino ( pasto, sonno, cambio ect.);
· Menù stagionale;
· Diario delle attività: dove si possono trovare foto e verbalizzazioni dei bambini durante una specifica attività o un momento di gioco;
· Scheda progettazione settimanale: dove i genitori possono seguire le attività proposte ai loro bambini durante la settimana;
· Documentazione sugli incontri mensili con i genitori;
· Documentazione sui laboratori che vengono proposti nel corso dell’anno Foto ed elaborati, che hanno lo scopo di restituire l’andamento del percorso progettuale, un’esperienza, una relazione tra bambini;
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA
Per il raggiungimento di ogni singolo obiettivo si rende necessaria una programmazione educativa,costruita intorno al bambino, inteso come protagonista della propria esperienza. La programmazione viene quindi studiata e costruita attorno al bambino, inteso appunto come individuo attivo, competente e protagonista della propria esperienza, nel rispetto dei tempi, modi efasi di crescita di ogni singolo individuo. La programmazione consiste nell’elaborazione degli interventi in funzione delle esigenze di ciascun bambino e nella predisposizione delle condizioni più idonee ad uno sviluppo armonico della personalità. La programmazione non può quindi essere rigida ma deve essere improntata ad una notevole elasticità, sia perché ogni bambino presenta un ritmo di sviluppo diverso da quello degli altri, sia perché in ogni bambino possono insorgere bisogni imprevisti cui è necessario, di volta in volta, adattare il programma al bambino e non viceversa. La programmazione educativa e didattica è l'insieme delle idee e delle osservazioni che le educatrici e la scuola delineano per favorire i percorsi di crescita dei bambini al nido e . Il bambino diventa portatore di teorie di interpretazioni, domande ed è co-protagonista dei propri processi di conoscenza. La programmazione permette di definire lo spazio, il tempo, le routine, la quotidianità, l'inserimento, le attività didattiche, i progetti e i laboratori specifici dell'anno; progettare significa coinvolgere i bambini in una serie di esperienze che li aiutino a crescere sul piano degli apprendimenti, dove l'apprendimento non avviene solo attraverso la trasmissione o per riproduzione, ma si configura piuttosto come un processo di costruzione della ragione, dei perché, dei significati, del senso delle cose, della natura, degli accadimenti della realtà. Programmare al nido significa partire dalla consapevolezza che il gioco è il principale strumento di crescita per il bambino e quindi predisporre materiali, spazi, tempi di gioco in accordo con le fasi evolutive e psicodinamiche attraversate dai bambini. Progettare significa coinvolgere i bambini in una serie di esperienze che li aiutino a crescere sul piano degli apprendimenti, procedendo per tentativi ed errori e per soluzioni di problemi. La programmazione si avvale di un filo conduttore che favorisce la scoperta, lo sviluppo della fantasia, l'elaborazione e la creatività. I percorsi della programmazione sono caratterizzati da alcuni aspetti fondamentali:
· il rispetto del bambino e del suo modo d'essere dentro la situazione;
· il gioco è l'elemento conduttore delle attività;
· il materiale è stimolo per la scoperta, la ricerca e l'esplorazione;
· si utilizza materiale di vario tipo tra cui anche quello povero in quanto offre la possibilità di costruire, trasformare, scoprire e distruggere; si coinvolge il bambino in modo globale rispettando tutti i suoi linguaggi: psicomotorio, logico, simbolico, linguistico, graficopittorico, scientifico predisponendo situazioni stimolanti e motivanti ascoltando eaccogliendo il bambino senza anticiparlo.
ORIENTAMENTI PEDAGOGICI, MODALITA’ DI GESTIONE E MODELLI ORGANIZZATIVI.
Le argomentazioni pedagogiche che caratterizzano il nostro agire educativo nasce dalla combinazione di diverse ispirazioni, in particolare gli assunti di Goldschmied, Bolby, Winnicott, Rogers, Mahler, e Dunn. Il criterio adottato ha come obiettivo rendere il bambino protagonista attivo, in grado di scegliere in base alle sue esigenze, attraverso proposte plurime a forte caratterizzazione ludica e simbolica. L’educatore fungerà da “regista educativo” predisponendo ambienti e materiali funzionali al principio di centralità del bambino. Si svilupperà la centralità della relazione intesa come ascolto e riconoscimento di sé e dell’altro. Molteplici sono le relazioni all’interno del nido: tra educatori e bambini, tra bambini e bambini, tra genitori ed educatori, tra tutti coloro che sono coinvolti nell’esperienza del servizio. Il bambino è una parte attiva nella relazione: le cosiddette tappe evolutive hanno per lungo tempo portato a focalizzare l’attenzione su ciò che il bambino sa fare trascurando invece come il bambino sperimenta il “fare”. I bambini si esprimono in un modo personale ed unico, diverso gli uni dagli altri nella parola, nel movimento, nelle relazioni familiari o sociali. La relazione con il bambino diventa quindi unica e originale. Il progetto educativo viene proposto dopo aver conosciuto e osservato i bambini perché risponda realmente alle loro esigenze e non è inteso come scelta di un “argomento” da proporre ai piccoli, ma parte dall’ascolto di essi, dei loro bisogni e dei loro traguardi di sviluppo.
LE TECNICHE, I MODELLI ORGANIZZATIVI, LE MODALITA’ RELAZIONALI E COMPORTAMENTALI RISPETTO ALL’ACCOGLIENZA, ALLE ROUTINE, AL RUOLO DELL’EDUCATORE
L’osservazione è la tecnica privilegiata per la conoscenza del bambino e del gruppo di bambini: è il punto di partenza per l’elaborazione della progettazione educativa annuale. L’osservazione è inoltre uno strumento importante per la valutazione in itinere, di quanto quotidianamente si fa con i bambini ed è alla base di un atteggiamento scientifico di ricerca, è indispensabile per entrare in comunicazione con gli altri in modo delicato. L’allenamento ad osservare in modo neutrale ed empatico consente di interpretare in modo corretto le tante situazioni, segna i nostri confini e ci dà la chiave di intervento nel lavoro educativo. L’osservazione costante rappresenta un’occasione per garantire servizi qualitativamente validi che siano in grado di modellare gli interventi educativi, e non solo, in base alle criticità rilevate e all’evoluzione dello sviluppo. La consapevolezza delle diversità tra un bambino e l’altro ci suggerisce un preciso atteggiamento educativo che si traduce nella tecnica dell’ osservare/conoscere/seguire/agire. L'educatore seguirà una modalità di programmazione non per contesti ma sistemico circolare in cui le fasi di osservazione, progettazione e valutazione saranno sia il punto di partenza che il punto di arrivo per un nuovo intervento educativo. L'educatore costruirà quindi un piano su un'ipotesi di partenza, metterà in atto strategie per dare un senso e coniugare gli interventi educativi che poi andrà a verificare creando così un continuo cerchio di riprogrammazione a seconda delle esigenze specifiche e di gruppo dei bambini. L’attenta osservazione del bambino diventa così una tecnica operativa fondamentale che permette di guardare il bambino con rispetto, di costruire e progettare un ambiente adatto ai suoi bisogni, di curare lo spazio e i laboratori e di strutturare un’attenta programmazione per favorire lo sviluppo psicofisico del bambino, rispettandone tempi e ritmi. Ogni bambino deve sentirsi libero di sperimentarsi e di sperimentare il mondo che lo circonda nei tempi e nei modi che più gli sono conformi. Nella vita quotidiana del nido la relazione è valorizzata in ciascun momento della giornata ed in ciascuna azione educativa che si traduce in modelli organizzativi e modalità relazionali che coinvolgono tutti gli utenti. Il modello organizzativo del nido prevede l’inserimento di bambini dai 3 mesi ai 3 anni, è prevista una suddivisione dei bambini per età non omogenea, attraverso il mconcetto della verticalità, che si esplicita nella mescolanza di bambini di età diversa, è importante dal punto di vista educativo: emergono capacità e competenze differenti, si instaurano maggiori opportunità di contatto sociale tra i bambini e vengono a riproporsi scambi tra età diverse come quelle che avvengono quotidianamente in famiglia. Questo tipo di esperienza rende più facile ai bambini far emergere nel gruppo le diverse abilità, capacità ed interessi favorendo comportamenti imitativi e di collaborazione e di cura. Un altro aspetto importante che rientra nei modelli organizzativi è lo studio e la progettazione degli spazi. Per il bambino il contesto in cui trascorre la giornata diventa un importante punto di riferimento che crea stabilità e genera quel clima rassicurante e quelle condizioni di familiarità indispensabili per il suo benessere. Il bambino ha bisogno di uno spazio adeguato alle sue esigenze dove può correre, saltare, confrontarsi con altri bambini, ma anche rilassarsi, distendersi, sentirsi protetto, accolto e rimanere un po’ da solo. Diventa significativo pensare a uno spazio in cui il bambino si senta sicuro e incoraggiato nel suo desiderio di esplorare e di conoscere per consentire un progressivo arricchimento della sua esperienza e delle sue capacità di apprendere. Il bambino intende trovare il rispetto per la propria identità all’interno della situazione collettiva, per questo nel nido è importante che ci siano spazi personalizzati: il proprio letto, il proprio armadietto con la foto, la propria scatola dove deporre il cambio. Gli ambienti del nido dovrebbero assicurare punti di riferimento stabili per consentire al bambino di costruire il proprio orientamento nello spazio e nel tempo. Lo spazio non è neutro, possiede un linguaggio proprio e interagisce con i soggetti partecipi dell’esperienza. L’organizzazione del servizio è pensata per creare spazi diversi, ognuno dei quali offre molteplici opportunità con particolare attenzione ad arredi e a materiali. Gli spazi dell’accoglienza come l’entrata e/o atrio sono organizzati in modo tale che il genitore e il bambino si sentano protetti e ben accolti nei servizi. L’accoglienza quotidiana dei bambini e dei loro genitori avviene nel salone di sezione dove troviamo angoli diversificati che permettono ai bambini di sperimentare molteplici attività La zona pranzo o refettorio è presente in ogni sezione, autonoma e dedicata, pensata per rispondere alle esigenze sia dei bambini che degli adulti. Il bagno è a misura di bambino ed è luogo di cura di relazione. La cameretta per il riposo dei bambini è un ambiente arredato con attenzione: i lettini sono disposti in modo tale da permettere all’educatore di avvicinarsi a ciascun bambino. Ogni sezione è organizzata e arredata in base all’età e ai bisogni dei bambini. Sono presenti spazi dedicati per attività di laboratorio specifiche come la stanza della psicomotricità, la stanza della manipolazione e dei travasi, la stanza del gioco simbolico e dei travestimenti e l’atelier della pittura. I giardini sono due e specifici per età del bambino, strutturati e organizzati per favorire molteplici opportunità di gioco e di esplorazione della natura.
I LABORATORI
Il MODELLO ORGANIZZATIVO adottato sottolinea gli obiettivi di riferimento su cui lavorare che diventano l’immagine del servizio nel concreto. Attraverso il progetto educativo annuale l’equipe educativa predispone attività idonee e laboratoriali. L’attuazione dei laboratori rappresenta quindi, la traduzione del progetto educativo annuale nella quotidianità. I laboratori sono attività idonee e luoghi importanti di esperienze e offrono varie opportunità di sviluppo e occasioni di crescita sia sul piano relazionale quanto su quello cognitivo e linguistico. I laboratori, sia di sezione che condivisi tra sezioni, devono prevedere quindi una vasta gamma di opportunità con particolare riferimento alla maturazione psicofisica e agli interessi del bambino e del gruppo. I laboratori che saranno proposti nel corso dell’anno scolastico saranno i seguenti:
IL LABORATORIO SENSO PERCETTIVO
Per il bambino, il corpo è il primo strumento di conoscenza di se stesso e del mondo esterno, per cui l’esperienza senso-percettiva è determinante per il suo sviluppo. A tale proposito si propongono anche al nido esperienze tattili e cinestetiche con il corpo utilizzando materiali diversificati (tempera, colla, stoffa, pongo, farina, acqua trucioli, legno…) con la prima sperimentazione anche di manipolazione di alimenti (pomodoro, patate, spinaci, ecc...).
IL LABORATORIO DELLA MANIPOLAZIONE
La manipolazione è molto importante per i bambini in età da nido. Nella prima infanzia il pensiero è senso-motorio, si avvale cioè delle sensazioni e delle esperienze motorie per accumulare dati, coordinarli e interiorizzarli. Attraverso la manipolazione, il bambino scopre se stesso, gli altri, gli oggetti ed, esercitando i meccanismi di coordinazione motoria, mette in atto il suo sviluppo cognitivo. La manipolazione al nido non ha lo scopo di condurre i bambini alla produzione di qualcosa, ma di creare una relazione tra se e i materiali. La sperimentazione è più importante del risultato, l’attività ludica è fine a se stessa, indipendente dal suo esito. Non ha importanza la “produttività” nel bambino piccolo, avrà infatti tutto il tempo più avanti per “confezionare prodotti”, ora è il momento della scoperta del comportamento delle cose. Gli educatori organizzeranno la situazione, offriranno i materiali e saranno complici delle meraviglie e dei misteri che la manipolazione fa scoprire. E’ importante che il materiale sia vario e in grado di offrire sensazioni tattili, olfattive e gustative differenti, in modo da permettere l’esplorazione, l’assaggio, la distruzione, la deformazione. Sarà possibile ampliare le esperienze di manipolazione con alimenti ed elementi naturali come foglie, sabbia, terra, creta, ecc.
IL LABORATORIO GRAFICO-PITTORICO
Le attività grafico pittoriche rappresentano un momento di notevole importanza nella vita al nido, per il grande interesse che suscitano nel bambino. Il disegno si può collocare nella categoria dei giochi, pur essendo a metà strada tra il gioco simbolico e l’immagine mentale. Con il disegno, il bambino sostanzialmente si sforza di imitare il reale: disegna, scarabocchia e dipinge spontaneamente ciò che lo colpisce della realtà circostante. Il gruppo educativo dovrà poi predisporre e saper creare un ambiente sereno (atelier della pittura), dinamico e laborioso in cui ci sia un’ampia disponibilità di materiali facilmente accessibili, in modo da far acquisire ad ogni bambino una padronanza di mezzi e di tecniche, tali da acconsentirgli di avvalersi di quelli più corrispondenti alle sue inclinazioni e ai suoi gusti. Obiettivi principali di queste attività sono: l’acquisizione delle dimensioni spazio-temporali; la conoscenza dei diversi materiali; lo sviluppo e l’affinamento della percezione e abilità oculomanuale; favorire la scoperta del colore e le prime rappresentazioni; esprimere le proprie emozionie gli stati d’animo.
IL LABORATORIO LOGICO-MATEMATICO
Il laboratorio logico matematico consiste nel porre il bambino in una situazione che favorisce lo sviluppo del processo di simbolizzazione che porta il bambino all'astrazione e via via al pensiero simbolico-rappresentativo. In questo periodo si possono proporre giochi che utilizzino, ad esempio, puzzle, costruzioni ed incastri e materiale di riconoscimento, per stimolare il bambino adorganizzare il proprio pensiero in forma logica, indirizzandolo all'apprendimento dei concetti fondamentali, circa lo spazio, i colori, i volumi, le forme…ecc. Poiché i bambini possono acquisire concetti e categorie solamente in forma di concretezza e di realtà pratica, si cerca di trasformare i concetti logici e di insieme in giochi pratici. L'obiettivo principale in questa attività è che essa funga da ritraduzione in termini logico-astratti (quindi sostenuta fortemente dal linguaggio, da attività di classificazione e seriazione, dal porre in evidenza le analogie e i contrasti) delle altre attività laboratoriali, rispetto alle quali l'attività logicomatematica si presenta come una verifica generale.
IL LABORATORIO DEL GIOCO SIMBOLICO
Il gioco simbolico, del “far finta”, permette al bambino di interpretare ruoli fantastici o realistici offrendo opportunità diverse che gli consentono di stimolare il linguaggio verbale, socializzare in piccolo gruppo, sviluppare l’affettività, consente il consolidarsi di competenze cognitive e sociali. Trasformarsi, interpretare ruoli fantastici o realistici, far finta di essere adulto utilizzando oggetti che sono dei grandi, incide sul processo di identificazione e differenziazione del bambino. Il gioco simbolico viene proposto sia all’interno delle sezioni ma soprattutto nello “spazio del gioco simbolico”, uno spazio dedicato dove i bambini possono giocare con la cucinetta, il mercato, le culle e le bambole, l’angolo dei travestimenti...
IL LABORATORIO DEL GIOCO PSICOMOTORIO
E’ un’esperienza educativa che prende spunto dalla pratica psicomotoria di Bernard Aucouturier e si basa su un’ idea di persona considerata globalmente nella sua corporeità, intelligenza e affettività tra loro profondamente interagenti. E’ un’attività rivolta ai piccoli che mira a favorire lo sviluppo, la maturazione e l’espressione delle potenzialità del bambino a livello motorio, affettivo, relazionale e cognitivo, concepite non come ambiti separati, ma viste nell’ottica della globalità del bambino. Lo aiuta a crescere armoniosamente, accompagnando e favorendo il processo di crescita e di strutturazione dell’identità. Nel gioco psicomotorio ogni bambino può esprimere differenti possibilità motorie con modalità personali di tempo. Gli obiettivi del gioco psicomotorio sono: vivere il piacere della dimensione senso-motoria, favorire la creatività, favorire la dimensione simbolica del gioco, sollecitare l’organizzazione del pensiero operativo.
ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA TIPO AL NIDO
Il nido è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 18.00.
L’organizzazione della giornata al nido è caratterizzata da momenti di routine quali accoglienza, pranzo, sonno, cambio, poi ci sono le attività che si svolgono secondo tempi e spazi organizzati dalle educatrici e sono le seguenti:
7.30-9.00 Accoglienza: arrivo bimbi al nido
9.00-9.30 Piccola colazione a base di frutta e primo cambio
9.30-11.00 Attività per i più grandi e sonnellino per i più piccoli
11.00-12.00 Pranzo
12.00-12.30 gioco in salone,2° cambio di preparazione per il sonno (entro le 13.00 prima
uscita dei bambini part-time)
12.30-14.30 Sonno e primi risvegli
14.30-15.00 Risveglio e 3° cambio
15.00-15.30 Merenda
15.30–16.00 Seconda uscita
16.00-18.00 Attività di gioco per i bambini che si fermano in prolungamento, 4° cambio.
PROGETTUALITA’ DI RACCORDO/CONTINUITA’ NIDO SCUOLA DELL’INFANZIA
Il passaggio dall’Asilo Nido alla Scuola d’Infanzia rappresenta un “passaggio” importante sia per i bambini che per i genitori. Un primo fondamentale passaggio sarà il favorire momenti di incontro tra il personale educativo dei due servizi per condividere una maggiore consapevolezza sul diverso ruolo, sui contenuti formativi, sull'esigenza di una continuità sicuramente da progettare e sperimentare. Riteniamo di fondamentale importanza lo scambio di informazioni relative sia ai bambini sia ai modelli educativi e organizzativi dei due servizi con l'individuazione degli obiettivi, delle metodologie, delle strategie di osservazione e di valutazione. La ricerca e l'adozione dì criteri di valutazione comuni relativi alla qualità dei relativi servizi (contesto, materiali, relazioni interpersonali, apprendimenti, autonomia dei bambini...), scambi di programmazioni e di strumenti di valutazione, confronto di metodologie didattiche sono alla base della prima fase di conoscenza reciproca degli attori del Progetto. Il coordinamento tra le due strutture educative cercherà di condividere percorsi educativi e didattici per concordare affinità fra gli atteggiamenti educativi: modelli di programmazione, metodologie didattiche, strategie e tecniche di osservazione, preparazione degli ambienti, modalità di conduzione dei gruppi-sezione, relazioni interpersonali fra adulti e bambini, fra bambini e bambini, ecc. La realizzazione di questo PROGETTO CONTINUITA’, che collega i due segmenti formativi, coinvolgerà bambini che frequentano la sezione grandi del nido e bambini della Scuola dell'Infanzia. Si cercherà di iniziare al nido particolari percorsi didattici di avvicinamento, conoscenza e presa visione di modalità condivise in spazi e contesti diversi.
INCONTRI FORMATIVI A FAVORE DEI GENITORI UTENTI E IN GENERALE A SUPPORTO GENITORIALITA’ PER I RESIDENTI NEL TERRITORIO COMUNALE.
Le nostre proposte di corsi di sensibilizzazione e di formazione per genitori nascono dall’esigenza di dare una prima risposta semplice e immediatamente spendibile alle mille domande che i genitori da sempre si pongono riguardo ai figli e alla loro crescita. Da ciò orientiamo una serie di progetti informativi/formativi rivolti all’utenza genitoriale aperta anche ai residenti nel territorio comunale, tra i quali:
Corsi sulle manovre di disostruzione delle via aeree in ambito pediatrico, laboratori creativi, inambito educativo. Viene attivato il progetto genitori “incontriamoci al nido”, come momento di incontro-scambio tra genitori dei bambini inseriti su tematiche di interesse diffuso (gelosie tra fratelli, nascita fratellino, togliere il pannolino, stimolazione comunicativa, problemi alimentari, ecc..) con la presenza di mediatore degli interventi (consulente psicopedagogico, educatore, esperto.
STRUMENTI DI RILEVAZIONE INTERNA ED ESTERNA PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO
Gli aspetti che concorrono a definire il concetto di Qualità del servizio sono i processi di insegnamento e apprendimento, l’attività di progettazione e programmazione, l’utilizzo delle risorse, gli stili relazionali con i bambini e la famiglia, delle gestione della ristorazione, delle pulizie, della lavanderia e delle manutenzioni, l’individuazione di punti di criticità ed i progetti di miglioramento. I metodi utilizzati per le verifiche saranno: colloqui con le singole figure professionali e/o i gruppi, verifica della documentazione prodotta, colloqui con i genitori, monitoraggio del grado di soddisfazione del personale, monitoraggio del piano formativo, verifica del piano formativo della sicurezza, verifica e aggiornamento della documentazione della sicurezza (DVR), sorveglianza sanitaria, consegna DPI ove previsti, analisi degli incidenti, infortuni e quasi infortuni nel servizio e analisi delle misure di prevenzione e protezione. Per ogni anno educativo verrà costruito un questionario di verifica che verrà consegnato ai genitori; verranno verificati: Modalità di informazione e comunicazione alle famiglie; Qualità dell’ambiente: Alimentazione e dieta; Programmazione educativa; Personale educativo; Modalità organizzative. I dati verranno raccolti attraverso un QUESTIONARIO rivolto ai genitori, al fine di rilevare la qualità percepita dal cliente/utente e distribuito all’interno del Nido con la collaborazione del personale. Il questionario viene consegnato a fine dell’anno ai genitori che lo compileranno in forma anonima e successivamente verrà elaborato. I risultati dell’indagine verranno comunicati ai genitori prima della chiusura dell’anno educativo come strumento di verifica.